Avete presente quelle giornate in cui ci si imbatte in un album di vecchie foto o in una misteriosa scatola di ricordi che, anni addietro, avevamo buttato chissà dove?! Si sta lì per ore, incantati. Le immagini scavano veloci nella memoria: ritrovano luoghi familiari, persone care, profumi e sensazioni che confondono la mente e scaldano il cuore.
Questo blog nasce in una giornata così, sulla scia di un'emozione forte e del desiderio di raccontare una bella storia, fatta di sogni e buona volontà, di tradizioni e fantasia, del tram tram giornaliero e dell'intramontabile passione di una famiglia di pasticceri. La mia.
Mi chiamo Fabrizia Somma, ho 25 anni e un papà meraviglioso, Roberto. Ero davvero piccolissima quando, trotterellando dietro ai suoi passi da gigante, mi intrufolavo nel laboratorio e mi perdevo in un mondo di zuccheri e di allegria.
Chiudo gli occhi, e la mia infanzia ha il sapore di ciambelline glassate e amor polenta, una sorta di ciambellone con farina di mais e marmellata di albicocche che purtroppo sembra passato di moda. E ancora, unica femminuccia di casa, ripenso ai giochi da maschiaccio insieme ai miei cugini.
É con loro che trascorrevo le giornate a cavalcare indomiti sacchi di farina come fossero i più valorosi tra i cavalli o che mi lanciavo in avventurose corse di automobili, ricavate da enormi scatole di cartone.
É sempre per loro che preparavo le improbabili torte di fango, impastando acqua e terra del giardino antistante il laboratorio. Lo stesso giardino dove a quattro anni imparavo ad andare in bicicletta e a diciassette a guidare una macchina (vera stavolta)!
Certo, per chi gestisce a livello familiare un'attività come la pasticceria, dove si lavora h24, non deve essere proprio facilissimo avere una banda di marmocchi sempre tra i piedi: bisogna armarsi d'amore e infinita pazienza ed inventare ogni volta il modo di renderli protagonisti! Ecco perché, tronfi di orgoglio, io e i miei cuginetti eravamo incaricati di operazioni del calibro di: mettere la ciliegina sui dolcetti secchi, scegliere quale sorpresa dovesse andare dentro le uova di Pasqua, tirare il filo delle coccarde per le confezioni di Natale...
Per non parlare del momento clou dell'anno, quello in cui andavamo al seguito degli nostri genitori alle più golose e colorate fiere di settore: immaginate cosa vuol dire per un bambino vedere con i propri occhi che il mondo dei balocchi esiste davvero?!!! Ricordo che io, incollata alle gambe di papà, continuavo a suggerirgli l'elenco di ciò avremmo dovuto ordinare per la nostra pasticceria. Lui mi sorrideva e scriveva sul blocco dei suoi appunti. Fantastico, pensavo tra me e me. Solo qualche tempo dopo, le consegne avrebbero svelato che non mi aveva dato retta neanche un po'!
Adoro la mia famiglia e adoro questo lavoro con papà e il mio fratellino Piercarlo, che nei momenti liberi dallo studio lo affinaca in laboratorio.
Papà Roberto è il gran maestro di pasticceria: creativo e fattivo, si dedica anima e corpo alla produzione di dolci. Il Saint Honorè è senza dubbio la sua specialità, così come le famose bombe calde di Somma, che sono diventate un vero e proprio rito delle lunghe notti dell'estate terracinese. E ancora, il Pantorrone, delizioso panettone al cioccolato ricoperto di fondente, nocciole e torrone sbriciolato, e le numerose creazione di grande e piccola pasticceria che ho deciso di raccontarvi in questo dolcissimo blog.
Per quel che riguarda me, beh, diciamo che quando si tratta di chiacchierare con i clienti e coccolarli un pochino, quando c'è da decorare, comporre ed incartare, quando insomma ci vuole quel tocco femminile che fa la differenza, è allora che si avvera ciò che ho sempre sognato di fare da grande!
Del resto, proprio questa mia predilezione è la ragione del nuovo progetto dedicato alle “torte all'americana”: mentre continuo a studiare per specializzarmi in packaging e decorazioni, marketing e pubblic relations, mi piace tantissimo lavorare a un concetto nuovo, originale e, perché no artistico, per la torta nuziale e le bomboniere gastronomiche.
Insomma ce n'è da chiacchierare, no?! Vi aspetto! Fabrizia
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